Fu Giovanni Paolo II a consacrare l’8 ottobre nel 1980, la nuova cappella dedicata alla Magna Domina Hungarorum. La vicenda della cappella ungherese è iniziata per volontà di San Paolo VI e portata a termine da San Giovanni Paolo II. Si trova nelle grotte vaticane e raffigura i grandi momenti dei millenari rapporti tra la Santa Sede e l’Ungheria. Nella sua omelia il Papa polacco sottolineò che “l’inaugurazione di questa cappella assume il chiaro significato di un suggello e di una testimonianza perenni che, trasfigurati dalla suggestiva potenza dell’arte, indicano alle generazioni presenti e future il perdurante appello di momenti storici, sempre vivi nella coscienza nazionale e collegati con le idealità profonde di un popolo, la cui conversione a Cristo coincise con l’inizio della propria civiltà.”

Poi il Papa San Giovanni Paolo II disse: “Dall’opera dei santi che abbiamo commemorato è nata una civiltà europea basata sul Vangelo di Cristo, ed è scaturito un fermento per un autentico umanesimo, permeato di valori perenni, radicandosi, altresì, un’opera di promozione civile nel segno e nel rispetto del primato dello spirito. La prospettiva aperta allora dalla fermezza di tali testimoni della fede è tuttora attuale e costituisce la strada maestra per continuare a costruire un’Europa pacifica, solidale, veramente umana, e per superare opposizioni e contrasti, che rischiano di sconvolgere la serenità dei singoli e delle nazioni. Mi piace pensare che questa preziosa e già tanto amata cappella possa divenire un cenacolo di preghiera e di ispirazione per cristiani e uomini di buona volontà, desiderosi di essere efficaci operatori di pace in un’Europa unita.”

Infine San Giovanni Paolo II li invitò a “conservare fedelmente e di accrescere sempre più le ricchezze spirituali del passato, e cioè il prezioso patrimonio religioso e il generoso amore verso la patria”.