La chiesa ungherese avrà una nuova beata. Durante l’Udienza del 23 maggio concessa al Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione del Decreto riguardante al martirio della Serva di Dio Maria Maddalena Bódi, fedele laica, nata l’8 agosto 1921 a Szigliget in Ungheria e uccisa in odio alla fede il 23 marzo 1945 a Litér.

Mária Maddalena Bódi nacque a Szigliget nel 1921, figlia di contadini di una tenuta. I suoi genitori non erano sposati, né civilmente né religiosamente, a causa della mancanza dei documenti del padre. Era una bambina allegra e diligente. Pur essendo battezzata, in famiglia non ricevette alcun tipo d’istruzione cattolica, fu introdotta ai fondamenti della fede durante le lezioni di catechismo.

Si sentiva attratta dalla vita religiosa, ma le sue origini illegittime erano un ostacolo alla realizzazione di questo desiderio. Dal 1939 lavorava come operaia presso una fabbrica di prodotti chimici a Fűzfőgyártelep. Secondo i ricordi Magdi (questo era il suo soprannome) lavorava diligentemente e nonostante l'orario su tre turni di lavoro, riusciva ad andare a ricevere l’Eucaristia ogni giorno. Nel 1941, in occasione della festa di Cristo Re, fece voto privato di castità. Un anno dopo divenne membro della Congregazione di Maria.

Nel 1944 quando a Litér, dove abitava con la sua famiglia, si udivano già i rumori della battaglia e si sentivano notizie allarmanti sulla sorte delle donne, decise che avrebbe mantenuto il proprio voto, anche a costo della vita. Il 23 marzo 1945 due soldati sovietici armati aggredirono le donne all'ingresso del rifugio; Magdi Bódi si oppose, ma non era preoccupata per sé, bensì per le sue compagne e per sua madre, e le avvertì con le parole seguenti: "Annuska, scappate, altrimenti Vi afferrano. Io morirò... Mamma, fuggite di qui, tanto io morirò!"

Un soldato la uccise con diversi colpi di pistola perché aveva difeso il suo voto di castità, la fede e la morale cristiana. Le sue ultime parole furono queste, mentre stringeva il rosario in tasca: "Mio Signore, mio Re! Ricevi il mio spirito!". Il processo di beatificazione fu avviato da József Mindszenty nel 1945.