In occasione dell’adesione all’Unione Europea, il 6 maggio i dieci Stati coinvolti nell’allargamento nel 2004, tra cui l’Ungheria, hanno partecipato a una Santa Messa congiunta nella Chiesa di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo. La chiesa, situata accanto alla residenza estiva del Papa, è stata decorata con le bandiere nazionali dei dieci Paesi - Ungheria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia – e quelle dell’Unione Europea e dello Stato della Città del Vaticano.

 

 

La Santa Messa è stata presieduta dall’arcivescovo Paul R. Gallagher, Segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, e concelebrata da Mons. Vincenzo Viva, vescovo di Albano. Nella sua omelia, l’arcivescovo Gallagher ha sottolineato che con l’allargamento dell’Unione Europea, avvenuto il 1° maggio 2004, paesi “con una storia alle spalle molto più che secolare, ciascuno portatore di storie spirituali di altissimo valore” sono diventati membri dell’Unione. Mons. Gallagher ha inoltre richiamato l’attenzione dei rappresentanti degli Stati sulle principali sfide del nostro tempo, tra le quali ha menzionato la professione libera della fede, l’assistenza reciproca tra Chiesa e Stato, e la protezione dei diritti dei soggetti vulnerabili.

 

S.E.R. Mons. Paul Richard Gallagher e S.E.R. Mons. Vincenzo Viva

Nel suo discorso di benvenuto, l’ambasciatrice Alexandra Valkenburg ha sottolineato che l’allargamento dell’UE di vent’anni fa è stato motivato non solo da interessi razionali ed economici, ma anche da aspetti emotivi. L’allargamento del 2004 è stato il più grande e storico nella storia dell’Unione, ponendo così fine a decenni di divisione nel continente. “Dal 2004 abbiamo condiviso molte esperienze insieme” – ha detto, sottolineando l’importanza e il valore della democrazia, “un dono prezioso che ci è stato consegnato dalle precedenti generazioni e che siamo chiamati ad apprezzare e valorizzare ogni giorno”. L’Europa è democrazia, libertà e pace, e spetta a noi preservarle e rafforzarle e trasmetterle alla prossima generazione.

L’ambasciatore George Poulides ha ringraziato l’arcivescovo Gallagher per la sua presenza, che ha fatto sentire a tutti i presenti la vicinanza e la guida morale di Papa Francesco, nonché gli stretti legami tra l’Unione Europea e la Santa Sede. “La pace è la principale conquista dell’Unione Europea, che ha vissuto il suo quinto e più grande allargamento vent’anni fa. Due decenni fa sono stati abbattuti i muri che dividevano l’Europa” – ha detto. L’Europa è ormai uno spazio libero, una casa comune. Secondo le parole del Santo Padre, l’Europa potrà realizzare la sua vocazione solo se saprà mantenere il suo ruolo di ponte e di costruttore di pace verso le regioni circostanti. Nello spirito dei padri fondatori, ha definito la democrazia, lo Stato di diritto, l’uguaglianza e la libertà dei valori fondamentali dell’Unione Europea.

 

S.E. Sig. Eduard Habsburg-Lothringen

Durante la Santa Messa, le preghiere dei fedeli sono state lette in lingua nazionale dagli ambasciatori dei dieci Stati. A nome dell’Ungheria, l’ambasciatore Eduard Habsburg-Lothringen ha pronunciato la seguente preghiera: O Signore, Dio nostro, portatore di salvezza, ti preghiamo perché tu sia accanto ai defunti che hanno sacrificato la propria vita per la libertà, come Pastore misericordioso. Accogli in Cielo e benedici le loro anime con la tua infinita misericordia. Come dice il Santo Padre; la vera felicità è stare con te. Noi ti preghiamo. Ascoltaci, o Signore.